A chiunque può capitare di dover trasferire un contratto di luce o gas da una persona a un’altra, di voler effettuare il riallaccio della fornitura oppure di non essere più soddisfatti del proprio gestore.

In tutti questi casi, è importante sapere quale procedimento seguire per non perdere tempo e non commettere errori. In particolare, a seconda di ciò che si intende fare, potrà essere necessario effettuare un subentro, una voltura oppure un cambio di fornitore.

In questo articolo andremo a scoprire in cosa consistono e in cosa si differenziano queste tre pratiche; per ottenere maggiori informazioni riguardo i costi del subentro, della voltura e del cambio fornitore, nonché sulle procedure da seguire, è possibile visitare direttamente i siti web dei fornitori di proprio interesse.

Voltura: di cosa si tratta

Il termine “voltura” viene utilizzato per indicare quel procedimento che permette di sostituire l’intestatario di un’utenza già attiva.

Il procedimento può essere attuato ad esempio quando si prende in affitto un nuovo alloggio e le utenze, sebbene ancora attive, risultano ancora intestate al vecchio inquilino. Un’altra situazione che richiede di effettuare la voltura è determinata dal decesso dell’intestatario; in questo caso il passaggio potrà essere effettuato, ad esempio, da un erede.

Il cambio di nome sul contratto richiede in genere tra i 4 e i 7 giorni per essere completato.

Subentro: cos’è e in cosa è diverso

Diversamente dalla voltura, il subentro si rende necessario quando all’interno di un’abitazione è presente il contatore, ma il contratto di fornitura non è più attivo.

Questo tipo di situazione può verificarsi ad esempio quando si acquista un immobile non di nuova costruzione, nel quale hanno già vissuto altre persone, le quali, prima di mettere in vendita la casa, hanno chiesto la cessazione del contratto.

Altre situazioni che possono richiedere di effettuare un subentro sono date dall’affitto di abitazioni nelle quali i precedenti inquilini abbiano scelto di sospendere i contratti di fornitura di luce e gas prima di trasferirsi, oppure da seconde case non utilizzate per molto tempo.

I giorni richiesti sono, in questo caso, 7.

Subentro e prima attivazione: cosa cambia?

Mentre il subentro viene effettuato, come detto, quando una fornitura, prima attiva, è stata sospesa e si necessita di riattivarla, la prima attivazione riguarda esclusivamente quei casi in cui il contatore non è mai stato messo in funzione, ossia non è mai stato sottoscritto un contratto di fornitura.

In pratica, si può avere una prima attivazione quando si acquista un immobile di nuova costruzione, mai abitato da nessuno.

Laddove, invece, l’abitazione fosse ancora sprovvista di contatore, la pratica che si dovrà fare, la quale consentirà di effettuare il collegamento alla rete di fornitura, prende il nome di “allaccio”; in genere, questo passaggio è seguito immediatamente dalla prima attivazione.

Che cos’è il cambio di fornitore o di gestore

Si parla di cambio di gestore o di fornitore quando un utente che ha già al proprio attivo un contratto di fornitura di luce e gas, decide, per qualsiasi ragione, di passare a un diverso fornitore, stipulando un nuovo contratto. Questo procedimento può essere effettuato anche in concomitanza con una voltura.