Tra gli strumenti musicali poco conosciuti c’è l’Aulos, uno strumento a fiato, dalle origini molto antiche, che veniva usato già nell’antica Grecia, ed era considerato il più importante strumento musicale a fiato.

Secondo un’antica leggenda fu inventato dalla dea Atena, la quale notò che, mentre lo suonava le si gonfiavano le guance, il che offuscava la sua bellezza, quindi lo gettò.

Lo raccolse il satiro Marsia che lo usò per sfidare il dio Apollo in una gara, che immancabilmente perse.

Secondo molti la sua forma ricorda molto quella del flauto che ben conosciamo, mentre per altri è più simile ad un oboe, anche se si differenzia per la presenza di una specie di ancia doppia composta da due lamelle, molto simili a due linguette, che vibrano al passaggio dell’aria.

L’aulus è composto da uno o due tubi della stessa lunghezza o uno più lungo e l’altro più corto, realizzati con materiali poveri, come la canna, l’osso o il legno, ma non mancano esemplari fatti con materiali pregiati, quali il bronzo o l’avorio.

Su ogni tubo lungo circa 40 centimetri sono disposti da 5 ad 8 fori, che permettono di modulare diversamente il suono che si vuole riprodurre, non di rado si suonano contemporaneamente due stessi strumenti, per produrre una maggiore sonorità o una doppia melodia.

Questo dispositivo a seconda della sua lunghezza e del numero e della posizione dei fori, copre una o due ottave.

Suonarlo non è poi troppo difficile, all’inizio serve un po’ di pazienza ed applicazione, soprattutto per acquisire padronanza della tecnica di respirazione circolare, che permette di non interrompere il suono e regalare una gradevole sinfonia. Se siete interessati al mondo della musica, vi consigliamo il sito del sassofonista Massimo Giacchetti, uno dei più apprezzati sassofonisti italiani.